“Partire col piede giusto o sbagliato, darsi la zappa sui piedi, mettere in piedi, andarci con i piedi di piombo, puntare i piedi, prendere piede, mettersi sul piede di guerra,
il tallone d’Achille ecc..”

Queste sono solo alcune delle tante espressioni idiomatiche legate alla parola “piede”. Sul piano simbolico, psicologico, culturale, antropologico, fisiologico posturale ed olistico, i piedi raccontano una storia ampia e molto antica.
Oggi forse, non essendo più il nostro principale mezzo di trasporto, è diventata una parte del fisico trascurata e sottovalutata. Il progresso e la cultura hanno spostato l’attenzione sulla parte più alta del nostro corpo.

Qualche numero per raccontare la sua fisiologica complessità?
26 ossa, 33 articolazioni, oltre 100 l’insieme tra muscoli, tendini e legamenti, 7.000 terminazioni nervose ed oltre 100.000 ghiandole sudoripare.

Su questa piccola grande complessità ci appoggiamo e ci radichiamo.

I piedi riproducono le nostre radici, rappresentano parte del nostro equilibrio fisico e, olisticamente parlando, anche psichico.

Mi occupo di Riflessologia Plantare e Riflessologia Plantare Integrata, ho imparato, nel mio percorso di Naturopata, a considerare la persona partendo dall’osservazione delle sue “radici”.

La Riflessologia Plantare è un’antica disciplina olistica (usata in Cina, India fin dal 5.000 a.C. ed in Egitto nel 2.330 a.C.) che ha l’obiettivo di prendersi cura della persona usando l’energia vitale presente nell’organismo attraverso una tecnica di microstimolazione puntiforme manuale in zone riflesse del piede a livello dorsale, plantare e laterale, a cui corrispondono energeticamente specifici organi del corpo.

Nel piede si riflette il nostro corpo nella sua integrità fisica e psichica.

Platone (428 – 348 a.C.) sosteneva “non dovresti curare il corpo senza curare l’anima… una parte specifica del corpo non potrà stare bene a meno che non stia bene il Tutto”

In una visione energetica olistica, ad ogni organo è connessa una specifica emozione. Agire su un’emozione significa farlo anche sull’organo e viceversa.

Il riflessologo di 5.000 anni fa come quello di oggi, coglie i riflessi dell’anima sul corpo attraverso punti specifici nel quale si riflettono energeticamente emozioni, azioni e reazioni fisiologiche. Attraverso i piedi si entra in un mondo di percezioni e di vibrazioni sottili che diventano materia che racconta se stessa. Ogni piede, a qualsiasi età, riflette l’anima che trasporta, il peso che sostiene e il bisogno di essere accolto passo dopo passo in una terra di confine tra essere ed esistere, cercando quell’equilibrio ambito che chiamiamo Benessere. Come una funambola cammino consapevolmente sui miei piedi e come riflessologa accompagno, per alcuni tratti di strada, chi decide di viaggiare verso il delicato ed imperfetto stato di equilibrio ricercando quella leggerezza che sfugge alla forza di gravità.