Simbolicamente il fiore di Loto ha influenzato molte culture nel mondo, dai tempi antichi ad oggi, dall’antico Egitto all’India, attraversando tutta l’Asia.

Associato all’anima, alle divinità, ricorre in numerosi racconti e leggende. I principali significati del Loto derivano dal Buddismo, che considera questa pianta come il simbolo dell’illuminazione, della rigenerazione spirituale e della fedeltà. Sempre nel Buddismo, ai diversi colori del fiore vengono attribuiti differenti significati: il fiore di loto rosa è il loto supremo ed è considerato il vero loto del Buddha.

Con esso affiorano potentissimi contenuti come: la rinascita, la consapevolezza della propria natura e della propria forza e la capacità di non farsi contaminare dalla parte oscura e materiale dell’universo. Al loto viene inevitabilmente riconosciuto un principio femminile, di grazia, fertilità e fecondità, tutte virtù tipiche del dolce mondo.

Un calice, che sembra raffigurare il ventre da cui nasce la vita. Il loto è presente nei racconti sulle origini degli dei.
Gli antichi Egizi notavano come, il fiore fiorisca di giorno, per chiudersi di notte, per questo lo collegavano al mito della rinascita e del Sole. Nella dottrina Induista, Brahma, il Creatore e Dio padre dell’universo, è raffigurato nascente da un fiore di loto, che spunta dall’ombelico della divinità Vishnu. Infine, i centri energetici chakra, nella loro funzione vivente a multilivello, sono associati al numero variabile dei petali del loto ed il fiorire diventa equivalente dell’illuminazione. Il settimo chakra , il più elevato, è rappresentato da un loto con mille petali.

L’immagine che abbiamo scelto per le Spiagge del Benessere 2016, porta con se la ricchezza della volontà, nel far riaffiorare la grazia di rigenerare se stessi, attraverso la leggerezza del “ben- essere”, ovvero lo stare bene dentro il proprio centro di equilibrio. Quest’ultimo, punto di partenza nevralgico, attraverso il quale percepiamo e ci relazioniamo con il resto del mondo.